INFORMAZIONI SU COSA PUO' COSTARE IL TRASCURARE LE GOMME DELLE AUTO.
SAI QUANDO CAMBIARE I PNEUMATICI ? Alzi la mano chi controlla periodicamente lo stato dei propri pneumatici. La maggior parte dei guidatori se ne ricorda solo quando si ritrova a dover viaggiare in condizioni pericolose (neve, ghiaccio) o magari quando viene fermata dalla polizia stradale ed incorre in onerose multe.
Controllare l’usura delle gomme è quindi importante per viaggiare in sicurezza, evitare dispendiose sanzioni e consumare meno carburante.
Ma da cosa si può capire se è ora di cambiare i pneumatici, senza dover necessariamente interpellare un gommista?
I fattori che contribuiscono maggiormente all'usura dei pneumatici sono lo stile di guida, i km percorsi e le condizioni atmosferiche. Guidare ad alta velocità d’estate, ad esempio, consuma maggiormente il battistrada, come superare i dossi senza rallentare o sbattere contro i marciapiedi.
Per sapere se i pneumatici vanno cambiati occorre prima di tutto osservarli. Tutti i pneumatici hanno, infatti, degliindicatori di consumo (segnalati spesso come TWI – TreadWearIndicator ): si tratta di sei risalti presenti negli incavi longitudinali del battistrada delle vetture, che sporgono dal fondo di 1,6 mm. Sono equamente spaziati tra loro e quando emergono in superficie, anche in un solo punto, segnalano la necessità di sostituire la gommaper aver raggiunto il limite di usura ammesso per legge.
Sappiate che la legge impone che sia le ruote che i pneumatici devono essere in perfetta efficienza, privi di lesioni che possano compromettere la sicurezza. Il battistrada dovrà avere il disegno a rilievo ben visibile su tutta la sua larghezza e su tutta la sua circonferenza; la profondità degli intagli principali del battistrada dovrà essere di almeno:
- 1,60 mm per gli autoveicoli, i filoveicoli e rimorchi;
- 1,00 mm per i motoveicoli;
- 0,50 mm per i ciclomotori.
La circolazione con uno o più pneumatici in condizioni di inefficienza comporta l’applicazione di sanzioni che vanno da euro 78,00 ad euro 311,00, aumentata da euro 1.088,00 a euro 10.878,00qualora il veicolo sia utilizzato nelle competizioni non autorizzate di cui agli articoli 9-bis e 9-ter del codice della strada.
Considerate, comunque, che la soglia di allarme è già riscontrabile a 3 mm, quando l’aderenza inizia a venir meno, soprattutto sul bagnato. Più il battistrada è liscio, meno acqua espelle e quindi la tenuta diminuisce.
E’ possibile valutare l’usura delle gomme anche attraverso latemperatura, con una piccola prova empirica, a cui deve far seguito un controllo più approfondito: dopo un lungo viaggio, ad esempio in autostrada, occorre toccare le ruote per sentirne il calore. Se la temperatura è pari a quella della mano, la gomma è in buono stato, se invece è surriscaldato, allora o è usurato, oppure la pressione è troppo bassa.
Altro sistema per verificare l'usura degli pneumatici auto consiste infilando nel battistrada una moneta da 2 euro e se la gomma supera il livello della corona argentata significa che è profonda più dei fatidici 1,6 mm.
Oltre alla sicurezza, avere pneumatici in buono stato è un punto a favore anche del portafoglio, perché si consuma meno carburante (e di questi tempi, l’occhio alla spesa è d’obbligo!)
Controllare l’usura delle gomme è quindi importante per viaggiare in sicurezza, evitare dispendiose sanzioni e consumare meno carburante.
Ma da cosa si può capire se è ora di cambiare i pneumatici, senza dover necessariamente interpellare un gommista?
I fattori che contribuiscono maggiormente all'usura dei pneumatici sono lo stile di guida, i km percorsi e le condizioni atmosferiche. Guidare ad alta velocità d’estate, ad esempio, consuma maggiormente il battistrada, come superare i dossi senza rallentare o sbattere contro i marciapiedi.
Per sapere se i pneumatici vanno cambiati occorre prima di tutto osservarli. Tutti i pneumatici hanno, infatti, degliindicatori di consumo (segnalati spesso come TWI – TreadWearIndicator ): si tratta di sei risalti presenti negli incavi longitudinali del battistrada delle vetture, che sporgono dal fondo di 1,6 mm. Sono equamente spaziati tra loro e quando emergono in superficie, anche in un solo punto, segnalano la necessità di sostituire la gommaper aver raggiunto il limite di usura ammesso per legge.
Sappiate che la legge impone che sia le ruote che i pneumatici devono essere in perfetta efficienza, privi di lesioni che possano compromettere la sicurezza. Il battistrada dovrà avere il disegno a rilievo ben visibile su tutta la sua larghezza e su tutta la sua circonferenza; la profondità degli intagli principali del battistrada dovrà essere di almeno:
- 1,60 mm per gli autoveicoli, i filoveicoli e rimorchi;
- 1,00 mm per i motoveicoli;
- 0,50 mm per i ciclomotori.
La circolazione con uno o più pneumatici in condizioni di inefficienza comporta l’applicazione di sanzioni che vanno da euro 78,00 ad euro 311,00, aumentata da euro 1.088,00 a euro 10.878,00qualora il veicolo sia utilizzato nelle competizioni non autorizzate di cui agli articoli 9-bis e 9-ter del codice della strada.
Considerate, comunque, che la soglia di allarme è già riscontrabile a 3 mm, quando l’aderenza inizia a venir meno, soprattutto sul bagnato. Più il battistrada è liscio, meno acqua espelle e quindi la tenuta diminuisce.
E’ possibile valutare l’usura delle gomme anche attraverso latemperatura, con una piccola prova empirica, a cui deve far seguito un controllo più approfondito: dopo un lungo viaggio, ad esempio in autostrada, occorre toccare le ruote per sentirne il calore. Se la temperatura è pari a quella della mano, la gomma è in buono stato, se invece è surriscaldato, allora o è usurato, oppure la pressione è troppo bassa.
Altro sistema per verificare l'usura degli pneumatici auto consiste infilando nel battistrada una moneta da 2 euro e se la gomma supera il livello della corona argentata significa che è profonda più dei fatidici 1,6 mm.
Oltre alla sicurezza, avere pneumatici in buono stato è un punto a favore anche del portafoglio, perché si consuma meno carburante (e di questi tempi, l’occhio alla spesa è d’obbligo!)
Fonte: 6sicuro.it
Multe, quando non vanno pagate Se la violazione al codice della strada non viene contestata immediatamente al trasgressore, deve essere notificato il verbale. La notifica va trasmessa al proprietario (o al locatario in regime di leasing), come risulta dai pubblici registri. Il codice della strada entrato in vigore lo scorso luglio ha però sancito che il verbale deve essere notificato entro 90 giorni (non più 150 come avveniva in passato), altrimenti la sanzione si estingue, e quindi non deve essere pagata. Ma attenzione: i 90 giorni decorrono dal giorno dell’infrazione solo se residenza o domicilio coincidono con quelli indicati alla Motorizzazione Civile. Se invece devono essere fatte ricerche anagrafiche o camerali, i 90 giorni decorrono dalla data in cui la Pubblica amministrazione riesce a identificare i responsabili. Le notifiche vengono inviate soprattutto tramite raccomandata, ma se a ritirarla non è il destinatario ma una persona abilitata a riceverla, il postino è tenuto a darne notizia al destinatario con un’altra raccomandata, detta “informativa”. La mancanza di quest’ultima, o l’inosservanza delle disposizioni circa la persona a cui consegnarla, sono ulteriore causa della nullità della notifica. Nei casi in cui, invece, il verbale non venga consegnato né al destinatario né alle persone abilitate, viene depositato presso l’ufficio postale e l’interessato ne viene informato con una raccomandata informativa (che aumenta le spese di notifica, tutte a suo carico), lasciata nella cassetta della posta. A questo punto, scattano i dieci giorni decorsi i quali la notifica si ritiene effettuata. Revisione: sei in regola? Ecco cosa rischi La revisione dell’auto è obbligatoria per legge per garantire la circolazione dei mezzi in condizioni di massima efficienza, per limitare l’emissione degli agenti inquinanti e i rumori. La prima deve essere effettuata a 4 anni dall’acquisto, successivamente occorre farla ogni due anni. E’ possibile effettuare il controllo presso gli uffici del Dipartimento Trasporti Terrestri (la ex Motorizzazione Civile) versando 45 euro sul bollettino postale n. 9001 e previa prenotazione, oppure in una delle 5000 officine autorizzate, dove il costo sale però a 64,80 euro. Meglio evidenziare questi appuntamenti in agenda, perché per chi se ne dimentica è prevista una multa da 155 a 624 euro e il ritiro della Carta di circolazione (il libretto), che viene spedita all'Ufficio provinciale della Motorizzazione e restituita dopo il superamento positivo della revisione. E chi viene sorpreso alla guida di un mezzo sospeso in attesa dell’esito della revisione può ricevere una sanzione da 1.842 fino a 7.369 euro e il fermo amministrativo del mezzo fino a 90 giorni. Ma attenzione: se il veicolo non è revisionato non è neppure coperto dall’assicurazione. In caso di incidente, quindi, la compagnia si può rivalere sull’assicurato, che deve pagare di tasca propria l’eventuale risarcimento. Punti patente: sai quanti ne hai? Se sei un automobilista virtuoso dovresti avere 26 punti sulla tua patente. Se invece hai commesso delle infrazioni e ora non ricordi più qual è il tuo saldo, non ti resta che iscriverti gratuitamente al sito “Il portale dell’automobilista”, un servizio messo a disposizione dal Ministero delle infrastrutture e dei Trasporti. Potrete attivare un servizio di notifica via sms o mail che vi ricorderà quando dovrete fare la revisione, quando vi scade la patente e ovviamente quanti punti avete. Non solo: avete la possibilità di pagare online le spese per il rinnovo della patente, per le immatricolazioni, i collaudi e molte altre pratiche. Il servizio offre inoltre un utile tariffario per essere certi di non pagare mai troppo e permette di scaricare il codice della strada e verificare quanti punti possono essere tolti per ciascuna infrazione. |
Come contestare una multa
Chi ritiene di essere stato multato ingiustamente può decidere di agire in due modi: facendo ricorso al prefetto competente per territorio oppure al giudice di pace. La prima è la via più rapida: entro 60 giorni dalla notifica del verbale occorre presentare uno scritto difensivo, da trasmettere tramite raccomandata con ricevuta di ritorno al comando di polizia che ha emesso il verbale (oppure consegnandolo di persona) o recapitandolo all’indirizzo della prefettura competente. La prefettura dovrà emettere un’ordinanza di ingiunzione entro un massimo di 210 giorni: se ciò non avviene, il ricorso si deve ritenere accolto. Se si decide, invece, di fare ricorso al giudice di pace, occorre impugnare il verbale sempre entro 60 giorni dalla notifica. Non esistono termini per la decisione e non è necessario un avvocato, ma dallo scorso anno è d’obbligo versare un contributo (tra i 30 e i 70 euro, più circa 8 euro di marche da bollo) per il rimborso forfettario delle spese di cancelleria. Ma attenzione: c’è da tenere presente che, in caso di esito negativo, il prefetto raddoppia la sanzione originaria, mentre il giudice di pace ha la facoltà di lasciare inalterato o aumentare l’importo. Contro la sentenza del prefetto si può ricorrere al giudice di pace, mentre la sentenza del giudice di pace stesso è appellabile in tribunale. Colpa al 50%? Il malus non si tocca Se avete un incidente e viene provato il concorso di colpa al 50% fra voi e l’altro conducente, la compagnia non può variare la vostra classe di merito. La legge Bersani (n. 40 del 2007) ha infatti vietato alle assicurazioni di modificare la classe di merito in seguito a un sinistro senza prima aver accertato l’effettiva responsabilità dell’assicurato che, dice la legge, “è individuata nella responsabilità principale del sinistro”. La vostra classe di merito, quindi, non può peggiorare (con conseguenti incrementi del premio da pagare) nei casi in cui ci sia un concorso di colpa minoritaria o di responsabilità paritaria, ovvero nel caso in cui a nessuno dei due conducenti coinvolti nell’incidente è attribuita la responsabilità principale del sinistro. Attenzione però: viene comunque annotato nell’attestato di rischio il grado di responsabilità riscontrata, che comporta invece il peggioramento della classe qualora in sinistri successivi si superio la quota complessiva del 51%. Attenzione all'auto che guidi... Chi otterrà la patente dal prossimo 9 febbraio non potrà guidare veicoli con una potenza specifica relativa alla tara superiore a 55 Kw per tonnellata, con un ulteriore paletto relativo alla potenza, che non potrà superare i 70Kw. A prescindere dall’età, quindi, i neopatentati dovranno fare attenzione all’auto che guideranno per un intero anno: chi viola la sanzione dovrà pagare una multa di 148 euro e si vedrà sospesa la patente da due a otto mesi. Inoltre, per i primi tre anni dal conseguimento della patente di categoria B, non sarà consentito superare il limite di velocità di 100 km/h in autostrada e di 90 km/h sulle strade extraurbane principali. Ma quali sono le auto adatte ad un neopatentato? Alcuni esempi: si va dalla Citroen C3 Picasso 1.6 HDi 90 alla Ypsilon 1.3 Mjt 75 cv, dalla Opel Corsa 1.2 16v alla Seat Ibiza 1.4, passando per le modaiole Mini 1.6 16 v (55 kw), MiTo 1.4 78cv e A3 Spb 1.6 Tdi 90 cv. |